di Roberto Gualtieri – Per chi si misura con la sfida di governare Roma è impossibile non essere colpiti dalla grandezza e dall`attualità della lezione di un Sindaco come Luigi Petroselli, della cui prematura scomparsa ricorre il quarantesimo anniversario. Petroselli seppe affrontare le lacerazioni sociali e politiche della Roma delle borgate e degli anni di piombo con passione e qualità amministrativa, ma anche con un`inedita capacità di innovazione politica e sociale.
Prima da segretario del Pci romano e poi da Sindaco egli fu protagonista di un rilancio degli investimenti per edilizia popolare e infrastrutture nelle zone più povere della città. Ma l`impegno di Petroselli per la riduzione delle distanze e delle diseguaglianze, per una Roma in cui non dovevano esserci cittadini e quartieri di serie B, andò oltre.
Non significò solo dare la casa a chi viveva nei borghetti e nelle baracche e portare acqua, fognature, illuminazione, strade e marciapiedi, e realizzare la metropolitana. Per Petroselli cittadinanza significava anche servizi di prossimità e partecipazione. Così, ecco sorgere asili nido e scuole dell`infanzia, consultori per le donne, centri peri disabili, parchi e verde, e poi la straordinaria invenzione dei centri anziani. Insomma, prendeva corpo una concezione più piena della cittadinanza e un`idea di una Roma dei quartieri che anticipa molto la visione di una “città dei 15 minuti” che come a Parigi, Barcellona e tante altre metropoli anche noi siamo oggi impegnati a realizzare.
Uomo di parte e orgoglioso comunista italiano, non fu mai settario. Dialogò e collaborò con un altro grande sindaco, il democristiano Clelio Darida, e seppe costruire un rapporto forte e unitario coni socialisti e le altre forze della maggioranza che uscì vincitrice nelle elezioni del 1976 e poi trionfò nel 1981, trasformando quel voto in una sorta di elezione diretta che in anticipava la successiva riforma. Infine, prima scegliendo un Sindaco come Giulio Carlo Argan e un assessore come Renato Nicolini, e poi con le scelte compiute direttamente quando divenne sindaco ne11979, Petroselli realizzò un investimento nella valorizzazione della dimensione culturale e ambientale di Roma. Mentre con le manifestazioni “Corri per il verde” i romani scoprivano il jogging e i parchi e mentre con l`Estate romana persone di tutte le estrazioni sociali si incontravano all`arena di Massenzio e nei luoghi più belli della città, Petroselli lanciava il progetto Fori, sulla base delle proposte di grandi urbanisti e ambientalisti. Non la semplice realizzazione di un parco archeologico, ma la visione di una città universale che trovava la propria “forma urbis” nella rete naturalistica e storica imperniata sui Fori e diffusa in tutto il tessuto urbano.
E così, nell`omaggio commosso che vide insieme, ai suoi funerali, gli abitanti dei borghetti e il Sindaco di Parigi Jacques Chirac, emergeva la grandezza di un uomo e di un Sindaco che aveva saputo rendere Roma più vicina alle persone e al tempo stesso valorizzarne la proiezione internazionale. Un Sindaco che resterà nel cuore di tutti i romani.
da La Repubblica – Cronaca di Roma
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