“Istituito ufficio ad hoc, patrimonio comune per realizzare spazi”
Roberto Gualtieri, candidato del centrosinistra a sindaco di Roma, insieme alla senatrice e responsabile diritti del Pd, Monica Cirinnà, ha incontrato nella sede del suo comitato elettorale i rappresentanti del movimento e della comunità Lgbt+ della Capitale che gli hanno esposto le priorità di intervento e le problematiche da affrontare, a partire dalla necessità di instaurare con l’amministrazione comunale un dialogo mancato negli ultimi 5 anni.
“E’ stato un incontro bellissimo, molto ampio e rappresentativo – ha detto Gualtieri. Mi ha colpito molto l’assenza di qualunque rapporto istituzionale con Roma Capitale negli ultimi anni: in un mondo normale non dovrebbe accadere. Noi istituiremo un ufficio delegato, sia per strutturare in maniera stabile le relazioni con la comunità Lgbt+ sia per attuare e implementare tutte le azioni da mettere in campo, anche quelle che nasceranno da questo confronto permanente. Intendiamo costruire insieme un’agenda di lavoro e un calendario delle priorità da realizzare, all’insegna del noi”.
Tra queste ci sarà la formazione del personale amministrativo: “Non
credevo fosse possibile vedere scritto su un documento di identità ‘madre adottiva’- ha proseguito Gualtieri – E’ necessario fare subito un lavoro specifico di formazione con le strutture, in ambito anagrafico e con tutto il personale amministrativo, la polizia di Roma Capitale e il personale Atac, attraverso il dialogo e la
collaborazione con la comunità e il movimento LGBT+. Ugualmente
urgente è l’intervento nel settore delle politiche sociali: anche qui
c’è un forte bisogno di assistenza specializzata e adeguatamente
formata, a partire dai servizi psicologici”.
Un altro tema che Gualtieri considera “centrale” è quello relativo agli spazi, compresi quelli destinati ai centri antiviolenza e antidiscriminazione: “L’amministrazione uscente si è complicata la vita affidandosi ai bandi e utilizzando il metodo sbagliato della valorizzazione commerciale, peraltro senza considerare le specifiche
esigenze della comunità LGBT+. Noi intendiamo programmare e progettare insieme alle associazioni per valorizzare i tanti luoghi a disposizione del patrimonio del Comune. Faremo una ricognizione dell’esistente e di ciò che si può fare in maniera capillare sui Municipi, perché da parte nostra c’è una piena apertura alla realizzazione di spazi per la comunità Lgbt+. Lavoriamo insieme su progetti robusti”. Infine, secondo Gualtieri “c’è ancora il tempo per costruire una candidatura di Roma ospitare il World Pride 2027. La Capitale deve essere una città aperta e inclusiva, il mondo LGBT+ a Roma è vivace e presente. Vogliamo che sia sempre più riconosciuto e visibile e soprattutto che questi temi siano assunti complessivamente dalla città e dall’amministrazione”.
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