Lettera di Roberto Gualtieri al Corriere della Sera – È vero, solo negli ultimi giorni ci sono state sui giornali le notizie sull’autista dell’Atac picchiata a Grottarossa, sulla baby gang alla Montagnola, sui bivacchi attorno al Colosseo. Ma Roma resta di fronte a questo paradosso: una diminuzione dei reati, negli ultimi anni, del 3o per cento e una percezione da parte del 6o per cento dei cittadini di vivere in una città non sicura. E’ il degrado generale della città, la sporcizia, l’incuria, la diseguaglianza, le regole vissute come opzione, i diritti non applicati, è tutto questo che fa sentire poco protetti, che degenera nel disamore per il luogo dove si vive.
Una città sicura non è (soltanto) ordine pubblico. E’ una città dove i servizi siano allo stesso livello in ogni quartiere, dove si percepisce la presenza del Campidoglio, della Prefettura, delle forze dell’ordine a garanzia del vivere civile. Dove i cittadini siano i primi paladini della propria zona, le donne possano passeggiare senza paure, i giovani abbiano spazi per stare assieme, per esprimere la creatività. Nel nostro programma c’è una sezione intitolata «Roma sicura e onesta». Si prevede innanzitutto l’attivazione del Coordinamento per la sicurezza urbana e la convivenza in ogni Municipio, dove la giunta comunale con Municipi, vigili urbani e cittadini prenderà le decisioni e si rapporterà con gli Osservatori territoriali per la sicurezza della Prefettura. Il Piano regolatore per la sicurezza urbana stabilirà le norme per l’illuminazione dei quartieri, la videosorveglianza, le politiche di inclusione, l’organizzazione dei servizi sociali, l’uso degli spazi ‘ pubblici. Saranno aperti Sportelli di mediazione sociale e gestione dei conflitti. Sarà promosso un Piano d’azione per l’economia libera dalle mafie, in collaborazione con Camera di commercio e sindacati. Le occupazioni delle case non possono essere tollerate, ma chi ha realmente bisogno di un’abitazione deve ottenerla tramite l’aiuto del Comune. Il Forum sui beni confiscati promesso tempo fa non è attivo. A Roma sono 477 le aziende sequestrate alle mafie e 942 gli immobili, di cui 654 saranno trasferiti al Comune nei prossimi mesi. Il Forum dovrà avere il compito di riconvertire ad uso sociale queste strutture. Sarà creato per le donne un Centro antiviolenza in ogni Municipio. Sarà istituito uno Sportello comunale antiusura. Collaboreremo con il ministro dell’Interno per un rafforzamento dei presidi di polizia a Roma, con l’istituzione di 15Distretti. Se il Comune riuscirà a restituire la percezione della sicurezza, romane e romani ricominceranno a sentirsi parte di una comunità.
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