Roma, 12 ago – (Nova) – Transizione ecologica, lotta alle disuguaglianze, femminismo e valorizzazione delle differenze di genere: sono questi i tre i pilastri della lista Roma futura che all’interno della coalizione del centrosinistra appoggia il candidato a sindaco Roberto Gualtieri e “che si pone alla sinistra del Partito democratico”, spiega Marta Bonafoni interpellata da “Agenzia Nova”. Sulla transizione ecologica “siamo convinti che bisognerà fare scelte radicali per i rifiuti, per la mobilità alternativa e tutti interventi per contrastare il cambiamento climatico. I prossimi 5 anni saranno molto importanti da questo punto di vista perché ci saranno investimenti e risorse per la città di Roma”, afferma il capolista di Rf Giovanni Caudo.
“Abbiamo proposto – aggiunge Caudo – una svolta in termini industriali, dentro un ciclo di economia circolare che consente di utilizzare i rifiuti come una risorsa. Bisogna fare gli impianti per il trattamento organico e usare le aziende agricole anche comunali per posizionare l’organico”.
Per appianare le disuguaglianze, invece, “bisogna recuperare il gap geografico tra il centro e i quartieri periferici, affermando che non c’è distinzione tra centro e periferie”, chiarisce Bonafoni. Tra le azioni, in questo senso, c’è il tema del decentramento dei Municipi, ovvero trasferimento di poteri e risorse ai minisindaci. Per Caudo, arrivato secondo alle primarie per il sindaco, “questo è stato il primo punto assunto, avevo detto che la prima delibera da sindaco sarebbe stata questa – precisa il capolista -. Stiamo insistendo nella coalizione e abbiamo visto con piacere che in uno dei suoi interventi pubblici Gualtieri ha citato l’argomento. Daremo delle indicazioni precise, chiederemo a Gualtieri di modificare il regolamento sul decentramento amministrativo del Comune di Roma per fare un decentramento spinto”. Infine per quanto riguarda le donne secondo gli esponenti della lista Rf, c’è il tema dei centri antiviolenza “che in questi anni la giunta Raggi non ha saputo gestire – chiarisce Bonafoni -. Si deve aumentare il numero dei centri, coordinare meglio le azioni tra il Comune di Roma, la Regione Lazio e i fondi nazionali, ma mettere in campo anche un’azione più chiara rispetto a chi andrà la gestione di questi centri. Bisogna fare un lavoro culturale, penso al rilancio delle case delle donne perseguitate dall’ultima amministrazione, penso alla Casa internazionale ma anche a Lucha y siesta; al rilancio delle strutture dei consultori, bisogna consultarsi con chi ha la delega e cioè la Regione Lazio. Roma deve avere un ruolo di stimolo nell’implementazione dei consultori e c’è un lavoro grande da fare nelle scuole e nella formazione alla pubblica amministrazione: gli uffici – conclude – devono parlare un linguaggio di genere capace di non discriminare”.
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