Roma, 22 lug – (Nova) – Il candidato a sindaco di Roma per il centrosinistra, Roberto Gualtieri, con l’appoggio di sei liste punta a un programma che moltiplichi gli investimenti nella Capitale e, attraverso un patto con le imprese e i sindacati, faccia diventare Roma Capitale della buona occupazione. In un’intervista ad “Agenzia Nova” Gualtieri ha infatti spiegato: “Non è vero che un Comune” e quindi un sindaco “non può fare politica industriale. Deve farlo e deve farlo insieme ad altri attori. Roma la si governa dal Campidoglio ma anche dal governo nazionale e regionale. Voglio creare tavoli che siano cabine di regia volte a sostenere lo sviluppo della città”. Il rilancio dell’economia locale, a seguito dalla crisi generata dalla pandemia, “parte dagli investimenti” perché “rafforzare gli investimenti pubblici e privati è la prima base per far ripartire l’economia”, ha sottolineato. “Nella Capitale in questi anni – ha aggiunto Gualtieri – c’è stato un crollo degli investimenti. Queste sono le basi della politica economica: se non ci sono investimenti l’economia non cresce. Bisogna rilanciare gli investimenti pubblici innanzitutto, bloccati da una incapacità di spesa e progettazione di questa amministrazione, ma anche privati. A Roma c’è la possibilità di attrarre investimenti privati. E c’è la possibilità di moltiplicare in maniera significativa il numero degli investimenti che attualmente è molto basso”.
E se “i primi cento giorni saranno molto intensi, perché Roma è ridotta molto male” per il candidato del centrosinistra le priorità saranno “l’attuazione del regolamento per la destinazione dei beni confiscati alla mafia e alla criminalità e immediatamente” Gualtieri vorrebbe “potenziare le strutture di accoglienza per le donne vittime di violenza”. Accanto a questo “lavoreremo subito, pancia a terra – ha precisato -, alla progettazione e messa a terra delle risorse del Recovery plan, che sono ingenti e possono cambiare volto alla città: decine e decine di asili nido, di centri per l’assistenza sanitaria e domiciliare, programmi di rigenerazione urbana, di housing sociale, modernizzazione di scuole e impianti sportivi, forestazione urbana con un nuovo milione di alberi da impiantare a Roma. Insomma una città con servizi di prossimità, cioè la città dei 15 minuti”. Accanto a questo però “stiamo lavorando a un patto per il lavoro e lo sviluppo” per “fare di Roma la Capitale della buona occupazione” perché “Roma deve essere la città in cui rilanciare importanti partnership pubblico privato per dotare la città di una politica industriale” e allo stesso tempo “deve essere una città che contrasta e combatte lo sfruttamento, il lavoro nero e il precariato. Quantità e
qualità del lavoro sono altrettanto importanti”.
A tal proposito “le due grandi priorità, che abbiamo inserito anche nel Recovery come criteri premiali, sono l’occupazione giovanile e femminile e questo riguarderà gare e bandi del Comune – ha aggiunto -. E poi contrasto allo sfruttamento e al lavoro nero: su questo pensiamo a un grande patto con le imprese e i sindacati per fare di Roma la Capitale della buona occupazione. Roma non può essere la città dei riders sfruttati e non pagati, dei laureati sottopagati e con contratti da fame. Roma deve essere come le altre grandi Capitali europee, dove il lavoro è retribuito adeguatamente e dove le istituzioni, anche quelle locali, concorrono a incentivare il lavoro di qualità e a contrastare il lavoro nero e lo sfruttamento”. Un’attenzione particolare sarà rivolta alle donne e ai giovani “con politiche attive, non basta constatare i fatti”. Per aiutare coloro che hanno contratti di lavoro atipici e hanno difficoltà a reperire un affitto o un mutuo “costituiremo una Agenzia per la Casa” rivolta alla “fascia di cittadine e cittadini spesso giovani, anche giovani coppie, spesso precari o a basso reddito che non rientrano nei parametri della vera e propria edilizia sociale ma vivono una situazione di difficoltà o precarietà abitativa”.
L’Agenzia per la Casa potrà “aiutare il mercato della casa a funzionare meglio” e “aiutare i giovani con sostegni all’affitto o garanzie per il mutuo, anche grazie a recenti misure prese dal governo per entrambi i casi. L’Agenzia punterà anche a dare garanzie ai proprietari per il rientro in possesso dell’immobile, una difficoltà che spesso diventa un deterrente all’affitto”, ha detto il candidato del centrosinistra. A tutela delle donne vittime di violenza, invece, “vanno sostenuti e potenziati i centri antiviolenza nello spirito della legge – ha aggiunto -. A Roma c’è un numero molto basso di assistenti sociali, va potenziato. Bisogna lavorare sulla formazione degli assistenti sociali e rafforzando il rapporto con le organizzazioni del terzo settore, per le quali noi proponiamo il metodo della co-programmazione e co-progettazione, che consenta di adottare criteri, non di ribasso e subappalto, ma di valorizzazione della capacità progettuale e costruzione di partnership che diano servizi sociali stabili”. Per Gualtieri tutto questo sarà possibile, qualora fosse eletto sindaco, perché a differenza degli altri candidati che si rivolgono a un elettorato di centrosinistra, Virginia Raggi per il M5s e Carlo Calenda per Azione, “io ho l’esperienza europea e di ministro, con cui ho contribuito a risultati positivi per il nostro Paese, e me la porto dietro. E’ l’esperienza di una persona che ha saputo fare delle cose. Penso che Roma abbia bisogno di un sindaco capace di misurarsi su grandi temi nazionali ed europei. E poi noi” nel centrosinistra “siamo una squadra plurale larga e inclusiva, incisiva”.
Saranno sei le liste a sostegno di Gualtieri sindaco. Oltre alla lista del Partito democratico a oggi sono in campo: Sinistra civica ecologista (Liberare Roma, Sinistra per Roma, Sinistra italiana, Articolo Uno, Partito socialista italiano, E’ Viva), Roma futura (con Giovanni Caudo, Pop, Volt, Possibile, Green Italia); lista civica (sostenuta da Tobia Zevi e guidata da Alessandro Onorato); lista dei Verdi; lista di Demos. “Tutte liste nella stessa coalizione a sostegno della mia candidatura” che per Gualtieri sono espressione di “una coalizione larga.
Non c’e’ nessun litigio, ci sono liste con la loro specificita’ e sensibilita'”, ha sottolineato. E quindi avversari alle elezioni amministrative di Roma 2021, la sindaca di Roma uscente del M5s, Virginia Raggi, il candidato per Azione Carlo Calenda, il candidato del centrodestra Enrico Michetti “consiglierei a Raggi di occuparsi dell’emergenza drammatica dei rifiuti e ripulire questa citta’, e’ uno scandalo e indecenza che Roma sia in queste condizioni. A Calenda suggerirei di rilassarsi e stare tranquillo, di fare la sua campagna elettorale e dedicarsi a questa più che a polemizzare con il centrosinistra e il sottoscritto. A Michetti di pensare bene prima di parlare e stare attento a chi lo sostiene, perché è sostenuto da quelli che sono nemici di Roma, penso alla Lega di Salvini”.
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