By: staff
09/07/2021

La mia Roma più verde, innovativa e inclusiva

Intervista di Wanda Marra – Punta alla guida di Roma con il biglietto da visita del ministro dell`Economia che ha contribuito a portare all`Italia i 200 miliardi del Recovery Fund, Roberto Gualtieri. E mentre spera che la crisi dei 5Stelle trovi una soluzione sotto la guida di Giuseppe Conte, considera il governo Draghi in continuità con il Conte2.

Una ricomposizione nel M5S sotto la leadership dell`ex premier è possibile?

Spero che il progetto di Conte vada avanti e si raggiunga un`intesa nel M5S. Ho trovato ingenerose le parole di Grillo nei suoi confronti. E trovo positiva la sua linea, che colloca il Movimento nel campo progressista-europeista.

L`alleanza col M5S può ancora essere una priorità del Pd? O reputa il Movimento troppo fragile?

Condivido la linea di Letta di formare un fronte largo di centrosinistra che si allei con i Cinque Stelle. Noi col M5S abbiamo salvato l`Italia dalla destra: dobbiamo perseguire questa alleanza.

Lei per primo paga il prezzo di un mancato accordo per una candidatura condivisa: correrà contro Virginia Raggi.

Quello che è successo a Roma è responsabilità della Raggi, che non ha saputo trarre le conseguenze dal fallimento della sua amministrazione. Con la sua candidatura ha messo in difficoltà anche molti dirigenti M5S.

Il Cdm ha approvato una riforma della giustizia che reintroduce in parte la prescrizione, un totem per il Movimento, che voi del Conte 2 non eravate riusciti ad abbattere.

La mediazione proposta dalla Cartabia è positiva. Tra noi e i Cinque stelle c`erano posizioni diverse. Il governo sta facendo bene.

Considera il caloroso endorsement di Bettini, che è stato accusato di averle sbagliate tutte, un valore aggiunto o un boomerang?

Bettini è un uomo colto, intelligente e ha sempre combattuto battaglie politiche a viso aperto. Sono onorato del suo sostegno.

Come valuta i primi mesi di Letta? Si dice che la sua sia una linea politica di sinistra.

La linea di Letta è giusta: è giusto dire che equità sociale e giustizia fiscale sono fondamentali per la crescita e lo sviluppo. Trovo provinciale il fastidio per posizioni che sono maggioritarie nel campo progressista mondiale.

Draghi sul blocco dei licenziamenti doveva fare di più?

Sono contento di averlo introdotto, ma è anche giusto che finisca. In parte è stato prorogato e poi è stato fatto un patto sociale con i Sindacati e Confindustria per ricorrere alla Cig e non licenziare. Il governo e il ministro Orlando hanno fatto un ottimo lavoro.

Non le pare che il governo Draghi sia spostato a destra?

Trovo una positiva continuità di questo governo con il nostro. Dal punto di vista del sostegno alla povertà ha confermato misure come il Rem e rafforzato la Naspi. E ha proseguito sulla nostra linea per i Sostegni. Sulla riforma fiscale pesano le posizioni conservatrici della destra in Parlamento, di oggettivo ostacolo a un`impostazione più avanzata.

Il Recovery scritto da voi era molto diverso?  

No, lo schema è rimasto lo stesso. È stato completato, con il rafforzamento della parte sulle riforme e l`aumento di risorse su digitale e green.

Sulla governance è ufficialmente caduto il governo giallorosso. Si è trattato di un Conticidio, voluto da più mondi?

La governance di ora è positiva. Conte è stato fatto cadere da IV che si è unita all`opposizione perché non condivideva l`impianto progressista di quel governo. Per fortuna, c`era la disponibilità di Draghi.

Tornando a Roma: teme Calenda?

No. Registro la sua scelta di non partecipare alle primarie, e di mettersi fuori dal centrosinistra. Così dà una mano alla Raggi da destra. Ma al ballottaggio sono fiducioso che i suoi elettori sosterranno me.

Lei parla di ballottaggio: è certo di andarci? E con chi?

Penso che sarà tra me e Michetti.

Chiederà i voti della Raggi?

I voti non sono nella disponibilità dei candidati sindaci, ma dei romani. Sono fiducioso che voteranno per me e non per Michetti. Penso di aver dimostrato di saper governare bene e penso che i romani ricordino i disastri della destra a Roma.

Che idea della città oppone?

Una città più verde, innovativa e inclusiva, che punta sulla cultura, sul lavoro e valorizza i beni comuni. Con il Recovery si può trasformare Roma, facendo decine di asili nido, decine di case-comunità per la sanità territoriale, realizzando infrastrutture sociali e welfare di prossimità. La Raggi ha dimostrato di non essere in grado di spendere le risorse. Io ho contribuito con Conte a ottenere le risorse europee: credo di essere la persona giusta per usarle a Roma.

Perché le periferie dovrebbero votarla?

Il cuore del mio programma è la città dei 15 minuti. Che riduce le distanze e realizza servizi in tutti i quartieri.

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